Flores è bellissima. Sarà la rinnovata sensazione di sentirmi nuovamente il vento in faccia, oppure semplicemente la gioia di aver finalmente rotto la staticità e non dover dipendere più da nulla se non dalle nostre decisioni, ma con Flores divento subito amico.
I paesaggi ci scorrono ai lati lussureggianti, sfacciatamente rigogliosi, testimoni involontari del mio stato d’animo finalmente rilassato. Accarezziamo sereni le montagne, obbedendo docilmente agli infiniti tornanti di una strada discretamente asfaltata, fermandoci di tanto in tanto a scattare qualche foto al nulla con la speranza un giorno, dopo averle sviluppate, di poter focalizzare l’attenzione esclusivamente sulle emozioni senza essere distratti dalle immagini.
I benzinai da queste parti sono ancora improvvisati banchetti in legno arredati con decine di bottiglie di benzina dal colore differente impilate una affianco all’altra e spesso, per fare il pieno al serbatoio, dobbiamo fermarci obbligatoriamente in più di uno di questi rustici autogrill.
Labuanbajo è il nome della cittadina sulla costa dove siamo diretti. Ho sentito svariati commenti positivi su questo posto. Da queste parti abbiamo deciso di concederci una piccola vacanza per visitare l’isola di Comodo con i suoi famosi draghi, e perché no, praticare un po’ di snorkeling in queste acque finalmente cristalline.
Parcheggiata quindi Yellow nel giardino di un grazioso alberghetto in cima al promontorio, ci dirigiamo a piedi per una passeggiata sulla via del lungomare, dove all’improvviso ritroviamo nuovamente qualche faccia dai capelli chiari, e qualcuno con cui poter comunicare.
All’ingresso di una piccola agenzia di tour organizzati, conosciamo una giovane coppia di olandesi indecisi sulla scelta da intraprendere fra le numerose offerte attaccate alla vetrina del negozio per raggiungere Comodo.
Come noi non amano i tour organizzati, e anche loro sono in giro da tanto tempo con un budget limitato.
Proviamo a contrattare insieme ai ragazzi il prezzo per una barchetta privata, con l’ambizione di veleggiare attraverso queste splendide isole per un paio di giorni e vedere finalmente i famosi draghi di cui parlano tutti. Per la notte siamo ben felici di stringerci dentro i nostri sacco a pelo e addormentarci sul ponte della barca cullati dalle onde.
Marco e Anna sono bravissimi a trattare sul prezzo, quasi quanto me e Savannah.
Il siparietto messo in scena all’interno dell’agenzia sembra quasi concordato. Il titolare del negozio è confuso, disorientato, in balia di un’interpretazione improvvisata degna di un Oscar.
Il risultato finale è una barchetta solo per noi quattro con un capitano, due pasti giornalieri, e la possibilità di dormire sul ponte godendoci la brezza marina in una baia riparata e senza onde per lo stesso prezzo richiesto dal tour organizzato.

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