Se fino a oggi grosso modo siamo riusciti miracolosamente a evitare i monsoni quest’anno stranamente in ritardo, il nostro sbarco a Sumatra pare porre fine a quest’attesa. È buio pesto, piove, e non abbiamo assolutamente idea di dove poter fermarci per la notte. Le ruote di Yellow sprofondano in banchi di fango paludoso e dall’odore nauseante, e di asfalto, almeno per la prima mezz’oretta di tragitto, non se ne vede l’ombra. No, decisamente non sto godendo, ma pare che qua vicino al porto non ci sia neppure una sporca bettola dove poter fermarci per trovare un momentaneo riparo.
“Per fortuna che la nostra idea per questa notte era quella di investire i soldi della cena in un albergo di lusso”, mi dice Savannah per l’ennesima volta delusa dalle aspettative.
Seguo le piccole lucine di un tir che ci precede in lontananza, come fossero un punto fisso da raggiungere, lentamente, senza forzare, rassegnato a una condizione dalla quale non posso sfuggire in alcun modo se non imparando a subirla passivamente e accettarla.
Come per miracolo, proprio nel momento in cui smetto di combattere un nemico impossibile da vincere, sulla nostra destra intravedo le luci soffuse di un hotel.
Ripenso alle maledette aspettative. Ma se è vero che la vita necessita di sogni, ed è vero che i sogni vanno perseguiti, perché, mi chiedo curioso sotto una calda doccia dalla quale fatico a uscire, le aspettative poi vengono immancabilmente deluse? Le aspettative non sono il risultato dei sogni?
In fondo la soddisfazione dipende esclusivamente dal raggiungimento della soglia di gradimento giusto? Quanto più bassa è questa soglia, tanto meno abbiamo bisogno di fattori esterni per facilitarne il suo conseguimento.
Non è questo il gioco della società moderna d’altronde? Non è creare aspettative sistematicamente smentite per rimpiazzarle in seguito da altre alzando subdolamente l’asticella della nostra soglia di gradimento?
Forse il segreto sta proprio nella selezione dei sogni da perseguire.
Oppure bisogna imparare a sognare senza crearsi aspettative.
Mah, mi chiedo come risponderebbe Marzullo a questa domanda.
In ogni caso la prossima volta sotto la doccia, concludo accorciandomi la barba, forse è meglio che incominci a masturbarmi o a canticchiare come fanno tutti.
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