A Sumatra, tra tutte le situazioni anomale dalle quali inermi e alla deriva ci lasciamo trasportare, trovo pure il tempo di intraprendere un’avventura lampo extraconiugale con un orango indonesiano.
Oddio avventura lampo, diciamo che è più un approccio alquanto aggressivo al quale mio malgrado devo declinare non essendo ormai più disponibile su piazza.
Comunque sì, avete capito bene, uno scimpanzé, che non ha nulla a che vedere con la donna brutta e pelosa alla quale sicuramente ora starete pensando, ma un orango femmina vera e propria.
Ora vi racconto. Siamo a Bukit Lawang nel parco nazionale di Gunung Leuser. Dire che siamo scappati da Medan dopo tutte le attenzioni che il club BMW ha avuto nei nostri confronti non è carino, ma onestamente dopo quattro giorni passati tra pub, ristoranti, e club a far le ore piccole, abbiamo nuovamente bisogno di sentirci liberi e soprattutto di dormire.
“La moto prima di partire sola per il continente necessita di essere nuovamente testata su strada”, mi dice Jusli premuroso, così se poi scopriamo esserci rimasto ancora qualcosa da registrare in quello che a me ora più che un rombo di motore sembra un canto, al ritorno poi ci pensa lui. E abbiamo tutti estremamente chiaro nella mente il significato di queste parole pronunciate da Jusli.
Seguendo quindi il consiglio di Marco, entusiasta per aver avuto la possibilità di vivere in precedenza questa esperienza, approfittiamo dei cinque giorni disponibili prima di imbarcare Yellow per visitare questo splendido parco, famoso per ospitare al suo interno bellissimi esemplari di orango indonesiani.
All’inizio degli anni settanta è stato avviato un progetto finanziato dal governo indonesiano e da donatori internazionali per rieducare alla vita in libertà gli oranghi vissuti in cattività. La meta turistica più gettonata del parco, è il centro di riabilitazione per oranghi appena fuori Bukit Lawang, dove, con un po’ di fortuna, si possono osservare esemplari allo stato selvatico avvicinarsi con abili movenze attirati dalle banane estratte dallo zaino di un ragazzo volontario.
A dire la verità prima di partire Lim ci ammonisce sul fatto che lui e sua moglie si sono recati sul posto svariate volte e di oranghi non ne hanno mai incontrati neppure uno, ma a noi onestamente poco importa. Noi vogliamo solo scappare da Medan.

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