Difficile per me non avere aspettative riguardo al Rajastan. Sono quasi vent’anni che sogno di viaggiare attraverso l’arida regione del Rajastan, da quando, in sella a una Enfield nel sud dell’India ancora ragazzino, assistetti per caso a una conversazione di altri motociclisti riguardo questa terra misteriosa.
All’epoca eravamo sdraiati attorno a un fuoco ai margini di uno dei numerosi rave organizzati nella regione di Goa, intenti a sorseggiare un chai caldo preparato da una delle tante “mamme chai” seduta comoda sul soffice tappeto colorato posizionato accanto alla festa per ospitare coloro che come me avevano bisogno di staccarsi un attimo dalla confusione. La compagnia era casuale. A intervalli regolari qualcuno in silenzio si alzava per tornare barcollante in direzione della musica, rimpiazzato istantaneamente da qualcun altro con il desiderio opposto di trovare un po’ di pace.
Io ero uno tra quelli, e casualmente mi trovavo sdraiato a occhi chiusi in mezzo a questo gruppo di motociclisti, ascoltando rapito i racconti entusiasti dei ragazzi accavallarsi nel descrivere questa terra mistica dal nome per me in quel momento così accattivante. Rajastan.
Come ho già scritto, all’epoca ero ancora ragazzino, e purtroppo soldi e tempo non mi permettevano di poter seguire le orme di questi attempati centauri della strada. Ma ora le cose sono cambiate. Ora quello attempato sono io, e soprattutto ora ho soldi e tempo a sufficienza per potermi concedere due intere settimane da dedicare finalmente alle città dai nomi esotici tanto idealizzate nel mio viaggio a occhi chiusi quella magica notte di tanti anni fa.
Lasciamo Delhi con entrambi i visti necessari per accedere in Iran e Pakistan in corso d’opera, fiduciosi di poter rientrare puntuali a ritirare i passaporti provvisti della giusta chiave per aprire i cancelli di queste nuove terre.
Jaipur è la capitale rajastana, ed è la nostra prima fermata. Non abbiamo intenzione di sostare a lungo da queste parti, in realtà siamo molto più attratti dalla piccola cittadina di Pushkar e dalla lontana Jaisalmer, ma attraversare questo deserto senza aver dedicato una visita all’interno delle mura dell’antica città rosa sarebbe un vero delitto.
Seguiamo, persi e finalmente spensierati, il flusso turistico attraverso le strette e maleodoranti viuzze di Jaipur.

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