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Capitolo 52: Beluchistan

Writer: Savannah ZamagniSavannah Zamagni

Sono le quattro del mattino. La meschina suoneria dell’allarme suona la maledetta melodia puntata per la colazione, allagando il mondo onirico nel quale, rintanato sotto un grosso piumone foderato, ancora galleggio.

Non è la prima volta che mi capita di essere sveglio a quest’ora del mattino. Anzi. Nel corso della mia esistenza mi è capitato molto spesso di essere sveglio in orari nei quali le persone appartenenti al mondo “ordinario” ancora si rifugiano sotto le coperte. I pochi ricordi conservati sono però purtroppo sempre avvolti nella nebbia, offuscati, deformati. Sono più simili a sensazioni. Si sensazioni. Il più delle volte mi sveglio con la netta sensazione di essermi divertito ma, nonostante cerchi di mettere in ordine quei pochi attimi dall’odore rancido di alcol che a piccoli flash mi tornano come rapidi fotogrammi nella mente, non riesco a darne la continuità necessaria per assegnare alla parola “ricordo” un senso compiuto.

Altre volte invece è la vergogna la sensazione predominante, e quelle sono le mattinate più dure in assoluto. In quelle tremende occasioni, come a volermi in qualche modo pulire la coscienza, la prima cosa a cui penso è quella di alzare la cornetta e chiamare il compagno di merende chiedendogli apprensivo: “con chi mi devo vergognare oggi?”

Ora al contrario scoccano le quattro, sono appena sveglio, e sono completamente lucido. E decisamente non mi piace. Anche la bestemmia vomitata fuori dalla bocca ancora impastata sotto forma di grugnito non mi da la soddisfazione necessaria a regalarmi la spinta per tirare fuori i piedi da sotto le coperte.

Arranco. Anche Savannah fa fatica. Oggi ci aspetta la tappa forse più impegnativa di questo viaggio, e non nascondo avere un piccolo nodo d’apprensione in gola difficile da digerire. Mi accendo una sigaretta.

Beluchistan. La tappa di oggi prevede l’arrivo a Quetta, città costruita nel centro dell’impervia regione pakistana.

Ho letto e sentito tante storie nel corso del nostro avvicinamento a questa regione.


 
 
 

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