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Capitolo 53: Il Castello di Sabbia

Writer: Savannah ZamagniSavannah Zamagni

A Quetta i ragazzi fortunatamente hanno in programma di fermarsi un’altra notte. Siamo appena stati informati dai militari dell’obbligo di doverci presentare in un ufficio in centro per compilare un documento che attesti il nostro passaggio attraverso questa regione.

L’intenzione delle autorità pakistane, è quella di rendere ufficiale la nostra presenza per giustificare l’assegnazione al nostro fianco di una scorta militare armata fino al raggiungimento del confine.

Evidentemente questa condizione la ritengono necessaria a garantirsi e tutelarsi da eventuali problemi diplomatici in caso di rappresaglie o attacchi esterni.

Io chiaramente non posso che essere felice per questa improvvisa sosta. Ho un intero giorno a disposizione per trovare una soluzione al problema della frizione, e se gioco bene le mie carte, per riuscire a coinvolgere nel compito pure un ex meccanico BMW, provvisto di tutti gli attrezzi necessari per smontare nuovamente Yellow.

“Werner, ti va di giocare a un gioco di società insieme a me?”, propongo al capogruppo affiancandolo nel cammino di ritorno al coprifuoco. “Si chiama smontiamo la mia moto. Consiste nel riuscire a smontare correttamente tutti i pezzi del motore fino ad arrivare alla vaschetta contenente il liquido della frizione. Lo scopo è quello di trovare una soluzione per sostituire il paraolio. Chi ci riesce per primo vince”. Werner si mette a ridere, forse sapeva già di dover partecipare a questo gioco. In ogni caso appena arrivati in hotel si premunisce di tutti i suoi attrezzi da lavoro e mi raggiunge nel garage.

Il procedimento utilizzato da Werner per smontare Yellow è decisamente molto più veloce rispetto a quello utilizzato da Jat a Dehli; vedendolo lavorare è palese il suo trascorso in officina.

Il paraolio indiano montato al posto dell’originale è frantumato, inservibile, senza più alcuna utilità. Werner me lo mostra sul palmo della mano guardandomi impotente. “Mi sa che perdiamo”.

Allora mi viene in mente di possedere forse una piccola carte delle possibilità da poter giocare come jolly.

“E se provassimo a rimontare l’originale?” dico a Werner all’improvviso speranzoso.

“Ce l’hai? Fammela vedere”. Rimontiamo la vecchia gommina nascosta premurosamente nel taschino consapevoli di non avere alternative, e all’improvviso sono nuovamente al punto di partenza.


 
 
 

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