top of page
Search

Capitolo 54: Persia

Writer: Savannah ZamagniSavannah Zamagni

Come forse avrete già intuito, non sono un grosso fan delle religioni. Nella mia blasfema presunzione, le considero un po’ tutte sullo stesso piano, organizzazioni spesso lucrative o di potere basate sull’ignoranza e la paura della gente di prendere coscienza sulla vera essenza della vita, illudendole che il bello arriva solo in seguito raggiungendo il paradiso eterno.

No, non mi considero ateo, almeno non nel senso più comune del termine.

Anche io credo in Dio, Buddha, Allah o qualsivoglia nome gli si intenda dare, nonostante ammetta di non parlarci molto spesso, non posso certo negare di avere il merito di essere frequentemente la causa per la quale il suo nome è invocato con estrema gratitudine da Savannah.

Dio non lo immagino però come un occhio all’interno di un triangolo, un elefante con sei braccia, o come un grasso uomo paffutello seduto con le gambe incrociate e le braccia conserte. Per come la vedo io Dio è esclusivamente il bene e l’armonia.

Dio è l’abbraccio di Jat prima di partire, il sorriso di Savannah camminando in direzione dell’altare, o il saluto dei ragazzi colombiani sulle isole San Blas.

Dio è però anche il tramonto in cima al Pan de Azucar, o le splendide acque cristalline di Semuk Champey. Dio è tutto ciò che ci migliora. Ciò che predispone il nostro animo a un’apertura e lo rende disponibile ad accogliere e a donare altro bene.

Qualcuno questo semplice processo lo chiama Karma.

E il diavolo vi chiederete? Beh il diavolo non è altro che il Karma negativo. Non è altro che la risposta negativa a qualche azione non dettata dall’amore verso il prossimo, quell’energia cosmica inspiegabile per la quale quando si sbaglia, inevitabilmente prima o poi si passerà alla cassa a saldare il conto.

Esiste una seconda vita dopo la morte? Boh, per il momento io mi sforzo di vivere il presente accodandomi al pensiero di Confucio, che seppur non fosse un Dio, beh, la sapeva molto lunga.

Ora siamo in Iran. Quale migliore occasione di questa per sparare a zero pure sulla religione islamica? E non parlo di quella estremista, su quella sarebbe come sparare sulla Croce Rossa.

Parlo della religione islamica moderata, quella civile, quella con la quale ci possiamo confrontare in una qualsiasi moschea di Teheran, Sumatra o Marrakech.

Allora islamici. Perché dover imporre con prepotenza il vostro credo recitando al megafono preghiere e precetti alle cinque del mattino?


 
 
 

Comments


© 2023 by NOMAD ON THE ROAD. Proudly created with Wix.com

  • b-facebook
  • Twitter Round
  • Instagram Black Round
bottom of page