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Capitolo 58: Epilogo

Writer: Savannah ZamagniSavannah Zamagni

LETTERA A SAVANNAH 12 maggio 2013

Ma guarda te Savannah. Questo che sta per cominciare è l’ultimo capitolo. E chi l’avrebbe mai detto quella volta quando scrissi la lettera da te trasformata in contratto e da me in capitolo, che a quei vecchi fogli sgualciti e stropicciati ne sarebbero seguiti altri.

Chi avrebbe mai scommesso che al chilometro zero rappresentato dalla sedia nella quale ridevi al mio banale tentativo di ottenere un passaporto falso, ne sarebbero seguiti altri ottantacinquemila con l’anello al dito.

Alla Snai gli scommettitori non avrebbero puntato un centesimo sul finale di questa storia. Eppure guarda te. Ora siamo qua, a più di tre anni di distanza da quel giorno nel quale tu scherzando mi chiesi di firmare quel famoso “contratto” che sconvolse inconsapevolmente le nostre vite, accomunati dallo stesso destino e da un futuro al quale consapevolmente abbiamo deciso di poter accedere con la stessa chiave.

Quante cose sono cambiate da allora. Non devo neppure più tradurre questa lettera in inglese adesso che capisci l’italiano.

Ora potrei raccontarti di quando persi nel cuore dell’affascinate Istanbul una richiesta di aiuto per un’informazione stradale a uno sconosciuto si trasformò inaspettatamente in un invito a cena a casa di Elke, sua moglie Burcin, e la bellissima neonata Sofia.

Oppure potrei raccontarti della ritrovata vena nudista in onore del nostalgico periodo passato in Colorado, quando in quella bellissima spiaggetta sull’isola di Eubea in Grecia decidemmo di piantare la tenda sulla sabbia spogliandoci di tutti gli indumenti, condividendo la gioia di quel piccolo paradiso nascosto insieme ad altre decine di turisti senza veli.

 
 
 

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